domenica 1 giugno 2008

FELIX IL NERO


ZIO FEININGER, FRATELLO VALLOTTON.
Una delle cose belle di Milano (tra quelle che si cercano a tutti i costi e ci si ripete a voce alta per darsi un motivo per non scappare) c’è che sta alla carta stampata rottamata come i rifiuti nocivi di mezz’Italia stanno alla martoriata Campania. È in una di queste allegre discariche librarie che mi è capitato di trovare un maneggevole catalogo che bramavo da anni: l’opera grafica –incompleta- delle incisioni di Felix Vallotton . Aprendo questo piccolo cofanetto delle meraviglie oltre che ammutolire per la maestria di questo eccelso disegnatore-incisore (secondo solo a se stesso come pittore), per la sua attenzione da cronista verso il particolare quotidiano, per la sua capacità di dire tutto -e anche di più- nel linguaggio binario del pieno e del vuoto, non si può che notare l’assonanza con molti dei talenti della nuova onda del fumetto italiano che, consapevolmente o meno (per le infinite e invisibili vie arteriose che collegano l’arte alta a quella altissima), hanno nell’artista di Losanna un compagno vivente di strada e scorribande grafiche che se ne frega di queste inezie che chiamiamo secoli. Penso a certe chine della MP5, del Tota o del Fior ma, soprattutto, all’opera del mai abbastanza lodato Giacomo Nanni le cui Cronachette, per la nipponica e retrò precisione zen, sono uno dei quei volumi che resteranno negli annali del fumetto e che fanno venire voglia di inchinarsi davanti a 300 grammi di carta rilegata. Dato l’irrisorio costo del volumetto e la sua disponibilità in tre-copie-tre ne ho fatto incetta ripromettendomi di farne dono a PLF e a MP5 quando passerà da Milano. Qui sotto alcune perle nere scansionate con le mie manine anche se la rete già ne trabocca (anche ma non solo), qui, qui e qui.




11 commenti:

pasquale la forgia ha detto...

prontissimo ad accaparrarmi all'asta una copia. vieni a trovarmi che ho anch'io qualcosa che val la pena di sfogliare!

the substitute ha detto...

Nessuna asta, l'ho comprato pensando espressamente ed eterosessualmente a te. Vediamo di accocchiarci uno di questi giorni.
Sono stato alla Feltrinelli a sentire Munoz, che Hidalgo!
Aplomb e calorosa logorrea latina.
C'ha detto che sarebbe restato a vivere a Milano ma per lui ormai qui "non c'era più lavoro..."(!)Incredibile ma Hulk diceva un amico mio....

Luc ha detto...

ma che paese è questo se per uno come Munoz "non c'è più lavoro ...".
non ne uscire mai dalla crisi che attraversiamo.

the substitute ha detto...

Mah... forse esagerava per compiacere una platea di fan milanesi, non credo onestamente che a Parigi si senta la mancanza di Milano. Chi lo sa,comunque avere Munoz in Italia dava lustro alla nassione e alla pattria che vive certo un momentaccio in cui lo stato di salute del fumetto nostrano è la cosa forse più consolante.
Ciao Luc, chissà che non ci s'incontri prima dell'estate da qualche parte.

Anonimo ha detto...

Molto interessante,è chiederti troppo chiederti dove l'hai trovato?

Roberto La Forgia ha detto...

e il sosituto si guarda pure vallotton!
non ti frega nessuno!

the substitute ha detto...

Anonimo, mi chiedi dove compro i libri ma non ci dici manco come ti chiami...... effettivamente chiedi troppo....

Vallotton est très bon ;^)

Anonimo ha detto...

Ma quanto siamo suscettibili! Non ho un account blogger, sono arrivata qui per caso cercando informazioni sui Nabis, mi chiamo Francesca e studio storia dell'arte.Basta?

Roberto La Forgia ha detto...

:^)

the substitute ha detto...

Basta e avanza bambola :^) !
L'ho comprato al "libraccio"

http://www.libraccio.it/

che qui a Milano ha più sedi del PD ormai ma è un po' in tutto il nord.
Tu da dove chiami?
W le donne che studiano l'arte e gli artisti.

Anonimo ha detto...

ho un volumetto di "pel di carota" illustrato da lui!
trovato a porta portese, pochi euri.
;)