martedì 17 giugno 2008

Vita d'Artista (quandot'hovista)


Amo questa tavola. E' autobiografica suo malgrado. Forse universalmente. Mi ricorda di Interail estenuanti, di capitali europee viste coi piedi gonfi e la stessa maglietta da giorni, di Picasso visti dopo un panino alla mortadella sulle scale, con la sensazione di essere degli intrusi pezzenti, a zonzo per strade illuminate di vetrine in "ore in cui cantavano le docce ormai una canzone d'acqua in cui non c'ero io". Le gallerie cool e le librerie di fumetti erano la stessa cosa. Non mi sbagliavo. Era più o meno Vent'anni fa . Dietro o oltre il vetro la luce scalda e illumina. YOU COULD DO BETTER THAN
THAT!

domenica 1 giugno 2008

FELIX IL NERO


ZIO FEININGER, FRATELLO VALLOTTON.
Una delle cose belle di Milano (tra quelle che si cercano a tutti i costi e ci si ripete a voce alta per darsi un motivo per non scappare) c’è che sta alla carta stampata rottamata come i rifiuti nocivi di mezz’Italia stanno alla martoriata Campania. È in una di queste allegre discariche librarie che mi è capitato di trovare un maneggevole catalogo che bramavo da anni: l’opera grafica –incompleta- delle incisioni di Felix Vallotton . Aprendo questo piccolo cofanetto delle meraviglie oltre che ammutolire per la maestria di questo eccelso disegnatore-incisore (secondo solo a se stesso come pittore), per la sua attenzione da cronista verso il particolare quotidiano, per la sua capacità di dire tutto -e anche di più- nel linguaggio binario del pieno e del vuoto, non si può che notare l’assonanza con molti dei talenti della nuova onda del fumetto italiano che, consapevolmente o meno (per le infinite e invisibili vie arteriose che collegano l’arte alta a quella altissima), hanno nell’artista di Losanna un compagno vivente di strada e scorribande grafiche che se ne frega di queste inezie che chiamiamo secoli. Penso a certe chine della MP5, del Tota o del Fior ma, soprattutto, all’opera del mai abbastanza lodato Giacomo Nanni le cui Cronachette, per la nipponica e retrò precisione zen, sono uno dei quei volumi che resteranno negli annali del fumetto e che fanno venire voglia di inchinarsi davanti a 300 grammi di carta rilegata. Dato l’irrisorio costo del volumetto e la sua disponibilità in tre-copie-tre ne ho fatto incetta ripromettendomi di farne dono a PLF e a MP5 quando passerà da Milano. Qui sotto alcune perle nere scansionate con le mie manine anche se la rete già ne trabocca (anche ma non solo), qui, qui e qui.