mercoledì 29 agosto 2007

Carta Nascosta (diario di un tarlo)







L'ultimo giorno di vacanza mi è capitata una cosa che, benchè ateo-materialista, ritengo un segno che mi invoglia a continuare questo blog. Spostando un vecchissimo armadio nella casa ormai vuota dei miei nonni ho trovato abbandonato sul tetto di quel mammuth di legno tarlato un numero de L'Asino datato 11 agosto 1901.
La contentezza è stata multipla perchè non solo sono un fan di Galantara ma - stupendomi di aver trovato una copia (nascosta) di una rivista satirica anticlericale in una casa che era stata di conservatori cattolici - ho cominciato a fantasticare che fosse appartenuta a "Zio Luigi" fratello maggiore di mio nonno che decise di non sposarsi, che aveva vissuto a Parigi e che morì nel '16 in una guerra in cui non credeva e che non voleva.
Lo immagino adolescente arrivare a casa furtivo con una copia de L'Asino sotto la mantella. Lo vedo leggerla in bagno o sotto le lenzuola. Lo vedo nasconderla su quell'armadio.Lo vedo soprattutto perchè tanti anni fa trovai sul ripostiglio più alto del bagno una copia tumefatta de il Male che mia sorella nascose non per il conservatorismo dei miei ma per la quantità di cazzi presenti inadatti ad una tredicenne.

sabato 18 agosto 2007

La ragazza di Ipanema vista da Montale

(...)

Leggiadra ti distendi
sullo scoglio lucente di sale
e al sole bruci le membra.
Ricordi la lucertola
ferma sul masso brullo;
te insidia giovinezza,
quella il lacciòlo d'erba del fanciullo.
L'acqua' è la forza che ti tempra,
nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi:
noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo
come un'equorea creatura
che la salsedine non intacca
ma torna al lito più pura.
Hai ben ragione tu!
Non turbare
di ubbie il sorridente presente.
La tua gaiezza impegna già il futuro
ed un crollar di spalle
dirocca i fortilizî
del tuo domani oscuro.
T'alzi e t'avanzi sul ponticello esiguo,
sopra il gorgo che stride:
il tuo profilo s'incide
contro uno sfondo di perla.
Esiti a sommo del tremulo asse,
poi ridi, e come spiccata da un vento
t'abbatti fra le braccia del tuo divino amico che t'afferra.

Ti guardiamo noi, della razza
di chi rimane a terra.

(Eugenio Montale, Ossi di seppia)

Buone vacanze e che la bellezza sia con voi (o poco distante)

mercoledì 8 agosto 2007

LIVIO APOLLONI un Sasek de noantri

Se amate Miroslav Sasek e i suoi libri sulle capitali del mondo cercate questo libro di Livio Apolloni, squisito illustratore e vignettista (particolarmente attivo sul Travaso degli anni '50) e capirete quanto i volumi del Cecoslovacco fossero apprezzati a tal punto da creare -forse- un "indotto imitativo".






























Ma il libro di Apolloni e Livio Jannattoni (per i testi) è molto di più di un semi-apocrifo occhieggiante persino nel titolo (Questa Roma) alla serie di Sasek. Davanti ai miei occhi si sono squadernati degli splendidi acquerelli in grande formato che non hanno niente da invidiare (nè da spartire) con le sublimi sagome piatte del maestro di Praga.
Apolloni, meno sperimentatore e "moderno", più italiano, provinciale e legato alla bella pittura sembra comunque arrivare per strade tutte sue e con uguale dignità alle prospettive impossibili di Steinberg (guardate il volo d'uccello su Roma in B/N!) o alla leggerezza assoluta di un Sempè.
Ma perchè divento così professorale quando parlo di pupazzi?Scusatemi.
Il libro (che ho comprato, durante una delle mie lunghe passeggiate romane, dai baracchini di lamiera scagazzata dai piccioni sul lato stazione di piazza Esedra) ha un odore di muffa incancellabile e non capisco se si tratta di una ristampa anastatica o di una copia del 1967 della "Libreria Frattina Editrice", anno che ho desunto dalla firma datata di Apolloni sulle tavole visto che il volume -caso stranissimo- non ha un cazzo di anno e luogo di stampa scritto da nessuna parte.
Il Web interrogato e setacciato non rispose.
Io l'ho pagato 7 euro e il bouquiniste scagazzato mi sembrava grato per averlo liberato da un peso inutile.
Amo Roma e ora anche Apolloni, lo cercherò ancora tra la carta dimenticata.
Buona visione.






















martedì 7 agosto 2007

Si può amare uno scrittore anche per una sola frase?

Un aereo divide lentamente in due il cielo
Ennio Flaiano

(da appunti sparsi, Opere Complete, Bompiani)

Dedicata a Pasquale, MariaPia e tutti quelli che sono rimasti in città, a testa in sù.

GULP! Gainsbourg in TV!

Come solo accennare a Jane-Birkin senza il suo Tarzan-Serge? Ci sono talmente tante ragioni per amare Serge Gainsbourg che potrei non smettere più di scrivere. Io gli devo come minimo quel po' di francese che parlo, ore ed ore passate a perdermi nella sua musica meravigliosa e quella sensazione acuta di conoscerlo da sempre. Non è retorica, è palinsesto TV + anagrafe.Se siete nati attorno al '70 scoprirete che Governi, Bonvi e De Maria per la sigla del loro SUPERGULP si sono lasciati ispirare chiaramente dal suo COMIC STRIP.A interpretare Barbarella una Bardot in calzamaglia lilla (Jane Birkin era ancora nella perfida Albione).

mercoledì 1 agosto 2007

2D (un coccodrillo senza lacrime)


Non ho mai amato Michelangelo Antonioni ma ho un ottimo alibi per la sera in cui è morto.

Naturalmente ho apprezzato la sua abilità di creatore di immagini, immagini da regista-architetto, da regista-pittore ma ho sempre sospettato che sotto l'eleganza 2D delle sue inquadrature perfette non pulsasse il 3D della vita se non quella sua riduzione a formule da settimanale di costume dell'incomunicabilità, dell'alienazione borghese eccetera eccetera eccetera.
I suoi film mi sono sempre sembrati "alla moda" nel senso più esteriore del termine e credo che per capire l'italia e l'occidente dei '50, '60, '70 siano le opere meno indicate se non ci si vuole fermare all'involucro.
Sarà vero, come diceva Wilde, che solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze ma io non scambierei un film di Risi con tutta la filmografia del maestro scomparso.
Questa è ovviamente solo la mia modestissima opinione ma di recente, grazie alla Minimum Fax, ho scoperto di condividerla con un'ottima e autorevole compagnia: Charlie Chaplin.
Credo che fosse più vero per Antonioni quello che l'immenso Flaiano scrisse, immeritatamente, per un altro fresco scomparso come Ingmar Bergman: "TANTO SILENZIO PER NULLA".

P.S. E i miei amati ritagli? Pur non amando Antonioni ho sempre venerato Jane Birkin e sulla parete sul mio letto è attaccata da anni questa foto di scena tratta da Blow-up (fonte l'Espresso "colore" n°4 30 aprile 1967). Forse i miei istinti sessuali erano più "alla moda" di me.


blogs and unemployment


Rispondo all'unico e anonimo lettore passato di qui in tempi recenti. Ma quali vacanze, sigh, la mia latitanza da questo blog dipende invece dal fatto che alle soglie dell'estate ho avuto la sventura di trovare un lavoro vero ad orari regolari e ho scoperto, mio malgrado, che infilarci qualcos'altro che non sia pappa e nanna è un'impresa quasi impossibile.
Poi, come promesso, non voglio tediarvi con le confessioni del mio ombelico ma offrirvi i miei amati ritagli di vita immaginaria e la cosa diventa decisamente più impegnativa.
Chissà se esiste un nesso tra il moltiplicarsi dei blog e l'aumento della disoccupazione giovanile.
Per quel che mi sembra c'è di sicuro.

P.S. Prima o poi avrete una traduzione di una lunga intervista al crudele Lauzier in occasione di un premio alla carriera ad Angouleme di un tot di anni fa.