venerdì 28 settembre 2007

CHE* (piccola pubblicità)


E'in libreria per Rizzoli il romanzo grafico Che, sceneggiato da Héctor Osterheld e disegnato da Alberto ed Enrique Breccia (padre e figlio).
Pubblicato per la prima volta in Argentina nel 1968, Che è un’opera straordinaria dalla vicenda editoriale incredibile e straziante, una vera orazione civile di tre intellettuali di un paese che sarebbe sprofondato presto in una lunga notte della democrazia.
E dalla notte sembrano provenire le chine di Alberto Breccia che paiono impastate con la terra e la paglia della stessa selva boliviana che descrivono, quell’intrico di ombre che nasconderanno e intrappoleranno gli ultimi giorni del rivoluzionario argentino.

Sono tavole di una bellezza stordente, che sembrano incise nella carta e che trasudano della lezione dei muralisti messicani, dell’espressionismo tedesco ed anche delle “solarizzazioni” della coeva Pop Art nord-americana, il tutto reinventato dallo stile di uno dei più grandi maestri dell’immagine contemporanei, Alberto Breccia.
Un libro imperdibile.
(nella foto da sinistra: Mordillo, Alberto Breccia, Carlos Sampayo, accovacciato: Altan. A Lucca nel '75 appena sbarcati dal Granma)

venerdì 21 settembre 2007

L'ITALIA si è DESTA!


(Grillo Giuseppe, Pertini Sandro, Ricci Antonio 1983)
p.s. Avrei potuto cancellare un personaggio sulla destra come fecero con Trotsky o, qualcuno , con Ferdinando Adornato, ma il vecchio Antonio Ricci credo sia molto meglio di quello che può sembrare. Lo penso soprattutto dopo aver letto un suo piccolo libro , un concentrato di intelligenza di cui riporterò qualche riga appena riuscirò a farmelo restituire.

martedì 11 settembre 2007

THE LINE (chiedi chi erano i Beatles)

Un giovane e talentuoso amico mi chiede chi fosse Al-THE LINE- Hirschfeld.
(immortalato nella prima immagine da Bob Staake con un ritratto "alla garretto")
Resto incredulo (Rob non eri serio, vero?), Al Hirschfeld è stato uno dei più grandi disegnatori del '900.
Ma percossi e attoniti si resta soprattutto nello scorrere i suoi capolavori.
Tutti gli illustratori contemporanei gli devono qualcosa, anche senza sospettarlo, e la Disney l'ha consacrato nel 2000 dedicandogli il più bell' episodio del nuovo Fantasia.
Un illustratore italiano che -dalle pagine de La Repubblica negli'80- ha un po'occhieggiato al grandissimo è stato Ettore Viola.
Ma difronte a "King Al" ogni parola è di troppo e bisogna solo sgranare gli occhi.
Signori, THE LINE:













sabato 8 settembre 2007

V-DAY!



Non so voi ma io oggi vado a firmare la proposta di legge popolare "parlamento pulito" al banchetto di raccolta firme più vicino. Se non sapete cos'è siete vissuti in un bunker durante gli ultimi tre mesi. Se non vedete o capite il problema allora fate parte del problema (presto su queste pagine la rubrica "piccoli carrieristi crescono" ).
Se (per dirne solo una tra le meno gravi) chi ciancia di partecipazione democratica si presenta con le liste bloccate mi ha perso per sempre. Nel mio cervello 2+2 fa sempre 4 e non 5. Si tratta di logica oltre che di etica. L'accusa di qualunquismo diventa un complimento di questi tempi.



Grazie a Massimo Bucchi per il la dose quotidiana di intelligenza con cui da 30 anni smonta l'ideologia ormai estenuata della retorica democratica.
Grazie a tutta la satira che ci ricorda che il 2+2 del potere non farà mai 5.
V!